Revamping industriale: cos’è, quando effettuarlo ed esempi

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Secondo una ricerca “Ucimu- Sistemi per produrre” l’età media di una macchina del settore industriale si aggira intorno ai 13 anni e, valutazioni alla mano, nel circa 70% dei casi si riscontra un mancato dialogo tra le macchine e l’integrazione con i sistemi informativi; ovvero non sono previsti sistemi IT con conseguenze disastrose in termini di performance e ottimizzazione.

Una struttura efficiente è la conditio sine qua non per il rendimento attivo della linea produttiva. Ecco perché, in questo senso, diventa fondamentale conoscere in maniera approfondita il ciclo produttivo degli impianti di automazione per operare interventi e riportare a nuova vita progetti che potrebbero apparire obsoleti. In questo senso il revamping gioca un ruolo importantissimo.

Revamping – significato

Il significato di revamping affonda le sue radici nel settore ferroviario: si tratta di un termine inglese che veniva e viene ancora oggi utilizzato per definire degli interventi strutturali sul materiale rotabile per potenziarne l’efficenza. Non è da confondere con il restyling, perché non riguarda solo l’aspetto dei componenti ma anche la loro struttura meccanica e tecnologica.

Il revamping non riguarda solo l’ambito ferroviario, ma in larga scala si applica a tutto il settore industriale: viene utilizzato per prolungare il ciclo di vita delle macchine e potenziare in questo modo il processo produttivo. Grazie a questa soluzione si può ridare vita a cicli obsoleti integrandoli con tecnologie all’avanguardia e permettendogli in questo modo di dare una nuova spinta alla produttività con benefici evidenti in termini di sicurezza di risparmio energetico.

Non va, naturalmente, trascurato anche l’aspetto economico: sostituire un componente integrandolo con una tecnologia moderna è molto meno costoso che dover ripartire da zero con un sistema produttivo completamente nuovo. Il paradigma ultimo del revamping è quello di utilizzare un investimento minimo per ottenere una soluzione produttiva massima.

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Revamping impianti: quando procedere

Una delle domande che più spesso ci si pone in questo ambito è: quando conviene procedere con il revamping impianti? Ci sono alcuni parametri oggettivi che permettono di effettuare una scelta consapevole:

  • Il macchinario che ha generato il problema ha bisogno di un pezzo di ricambio esoso e difficile da reperire.
  • Un macchinario provoca spesso infortuni ai dipendenti perché la sua struttura appare poco ergonomica e pratica e necessita, in ultima istanza, dell’istallazione di tecnologie di protezione per chi vi lavora.
  • Uno o più macchinari necessitano di una manutenzione costante che sottrae molto tempo al ciclo produttivo, rischiando, nei casi peggiori, il fermo completo della linea produttiva.
  • Un macchinario non produce al massimo delle sue potenzialità compromettendo l’introito economico predetto.
  • Se la formazione che riguarda uno o più macchinari implica il dispendio di una grossa quantità di tempo, sproporzionata al ricambio di capitale umano aziendale.
  • Se i software vanno riscritti perché i PLC non sono più in produzione.
  • Se il mercato richiede spesso il cambio improvviso di componenti compromettendo il successo di un progetto.
  • Se si sviluppa la necessità di controllo della produzione attraverso un sistema tecnologico strutturato che permetta anche il dialogo delle macchine live.

Revamping industriale: proiettare l’azienda nell’ Industria 4.0

Che sia finalmente arrivato il tempo di una quarta rivoluzione industriale? Difficile a dirsi, c’è da considerare, tuttavia, che l’uso sempre più importante di tecnologie digitali wireless e applicativi per la registrazione di dati, oltre ad essere uno dei maggiori punti di forza del revamping industriale, sta portando ad una rivoluzione complessiva del settore e ad una diffusione massiccia dell’Internet of Things. Il settore sta cambiando in favore di aziende sempre più inserite nell’Industria 4.0, con innovazioni che potenziano la competitività e spese contenute per risultati maggiormente performanti.

La scelta di revamping industriale dei propri strumenti, com’è evidente, proietta le aziende in un ambiente futuristico che punta sull’utilizzo di nuovi sistemi che ottimizzano il lavoro, rilanciano la produzione e contengono i prezzi, anche grazie ad una lista di ammortamenti disponibili. Si tratta della realizzazione di un percorso che trascina gioco-forza in un futuro di obiettivi raggiunti con un impiego sempre minore di investimenti sbagliati.

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Revamping impianti: esempi

Il revamping degli impianti è un’operazione delicata che può portare, però moltissimi vantaggi. Ecco una serie di operazioni che configurano esempi di revamping impianti.

  • Sostituzione di dispositivi obsoleti come PLC di vecchia data e probabilmente fuori mercato o l’integrazione di nuovi SCADA al passo con i tempi.
  • Inserimento di nuove periferiche in sostituzione di quelle già presenti o l’integrazione al sistema; stesso discorso vale naturalmente per le telecamere nel supervisore.
  • Trasformazione di un macchinario esistente da alimentazione a gasolio ad un’altra più funzionale.
  • Tecnosoluzioni più performanti a livello qualitativo.

In generale, si riscontra il revamping di impianti quando vengono effettuati interventi di cambiamento mirati a rendere più moderno l’impianto e le macchine facenti parte della linea di produzione e ad allungarne il ciclo di vita. Al contempo grazie ad una manutenzione più mirata e predittiva si abbassa l’impatto dell’investimento economico in tal senso.

Leggi anche l’articolo: Building automation: come funziona e perchè implementarla

 

Building automation: come funziona e perchè implementarla

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Nel 1967, la Philco-Ford Corporation produsse un film intitolato “The Home Of The Future: Year 1999 A.D.” in cui raccontava come sarebbe stata la casa del futuro. Allora la rappresentazione appariva come un piano futuristico di difficile applicazione che però anticipava considerevolmente i progressi della tecnologia in cui ci troviamo immersi ogni giorno.

Nel 2020 Peter Cochrane, storico di fama mondiale ha ripetuto l’esperimento riproducendo la casa degli anni a venire, con la differenza che le sue previsioni non appaiono più tanto assurde o utopistiche. La nostra capacità di andare oltre immergendoci in un panorama distante nel tempo è cambiata grazie alla building automation, una tecnologia che permette di controllare e automatizzare da remoto sistemi che non comunicano tra loro. Oggi è impossibile pensare alla casa del futuro senza considerare le potenzialità di questa evoluzione applicativa.

Qual è il rovescio della medaglia? Dov’è l’inghippo? Cosa stiamo dimenticando? Niente, i sistemi di building automation sono ideati per migliorare la vita delle persone e presto diventeranno la normalità. Per puntare alla realizzazione di un progetto sofisticato bisogna conoscerne i componenti ed essere in grado di andare oltre per valutare la potenzialità della messa in opera: per questo motivo occorre rivolgersi a una ditta che ha un know-how del settore pluriennale come Cignoli Elettroforniture.

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Building automation: come funziona

I sistemi di building automation permettono una semplificazione contestuale della vita domestica: ogni azione prevista all’interno dell’ambiente casalingo può essere anticipata e gestita tramite un’applicazione. Usciamo di casa la mattina e dimentichiamo di inserire l’allarme? Dal telefono possiamo isolare e controllare l’ambiente. Stiamo tornando dal lavoro e vogliamo trovare la casa calda? Il sistema di riscaldamento può essere gestito a distanza. Vogliamo risparmiare sulla bolletta? Un’ applicazione cataloga i nostri consumi ed è in grado di portare a termine una previsione strutturata dei costi. È e sarà una casa intelligente la nostra: un ambiente in cui approdare ed esaudire a portata di clic ogni desiderio.

I sistemi di building automation danno un feedback molto importante sotto forma di flusso di dati: in questa maniera si possono analizzare gli indici prestazionali di un intero edificio. Permettono di gestire in maniera centralizzata gli impianti di una struttura. Sono pensati per implementare strategie dirette alla creazione di un ambiente sostenibile. Gli edifici smart che si avvalgono della building automation sono green e pensati per il benessere degli occupanti e dell’intero Pianeta.

I vantaggi della building automation

I vantaggi della building automation sono soprattutto tre:

  • Comfort: gli abitanti della casa possono soddisfare le loro esigenze con un clic. Tutto viene gestito con semplicità applicativa per un massimo della resa nel minor tempo possibile.
  • Risparmio economico: l’investimento di un impianto di Building Automation si ammortizza nel tempo perchè lima i costi di manutenzione e abbatte i consumi portando a bollette più “leggere”. Uno studio ha dimostrato che, superato l’investimento iniziale, il risparmio complessivo nella routine quotidiana è pari al 30%.
  • Impatto ambientale: gli edifici che utilizzano questa tecnologia tendono ad avere una minore impronta di carbonio, con enormi tipi di agevolazioni. La strategia di sviluppo sostenibile europea ha in programma di stanziare 275 miliardi di euro da destinare alle ristrutturazioni smart.
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Sistemi di building automation: esempi di applicazioni

Gli esempi di applicazioni dei sistemi di building automation sono davvero moltissimi:

  • Controllo degli accessi.
  • Gestione dell’illuminazione.
  • Gestione del condizionamento dell’aria (termoregolazione).
  • Lettura dei dati dettagliati relativi ai consumi e all’ambiente in cui è contestualizzato lo smart building.

Un case study interessante dei sistemi di building automation ce lo fornisce Carrefour. La nota azienda francese fondata ad Annecy nel 1959, con tantissimi punti vendita in tutto il mondo e largamente diffusa in Italia, ha avuto l’idea di raccogliere tutti i dati energetici dei punti vendita al fine di ottimizzare i costi di gestione.

Un sistema di machine learning ne ha poi analizzato il risultato, permettendo di individuare e agire tempestivamente sulle anomalie di funzionamento degli impianti di riscaldamento e aereazione con un risparmio economico considerevole. Ciò ha consentito l’attivazione di interventi di manutenzione predittiva su ogni punto vendita, oltre a garantire il pieno controllo dei consumi di ogni area. Il risparmio locale prodotto si moltiplica esponenzialmente in un sistema di rete di punti vendita capillare come quello di Carrefour: non è quindi un dato marginale, ma rappresenta un’ottimizzazione concreta nei costi energetici.

Gli ambiti di applicazione della building automation non riguardano solo le grandi aziende o i privati: i vantaggi in termini economici e di risparmio di tempo riguardano anche le PMI. Avere una smart home, uno smart building o uno smart office vuole dire investire oggi per avere un risparmio economico considerevole nel futuro.

Il punto di forza di questo sistema è che può essere facilmente introdotto sia in termini economici, che strutturali. Per trasformare un ambiente sono necessarie tecnologie di cui disponiamo già e con cui abbiamo una certa familiarità: una connessione internet, dispositivi intelligenti e un gateway che colleghi l’intera struttura. La scala dell’impianto e dei relativi servizi da implementare dipende dalle necessità private o aziendali. La pianificazione della building automation è un passaggio fondamentale per capire come raggiungere tutti gli obiettivi di risparmio energetico e di controllo che ci si è posti inizialmente.

Leggi anche l’articolo: PLC o DCS: cosa è meglio per l’automazione industriale?

PLC o DCS: cosa è meglio per l’automazione industriale?

Per quanto PLC e DCS si assomiglino sempre più, è bene conoscere le loro differenze. Nel campo dell’automazione industriale il concetto di controllo è fondamentale. Nel momento in cui le macchine hanno la possibilità di eseguire dei processi in maniera automatica, controllarle diventa necessario: basta solo una variabile fuori posto che il programma può smettere di funzionare o causare dei danni e, purtroppo o per fortuna, la nostra realtà non è prevedibile al 100%. Ed è qui che entrano in gioco i PLC (Programmable Logic Controller) e i DCS (Distributed Control System).

Due dispositivi in grado di tradurre la realtà in numeri, gli input in output. Ma su quale dei due è meglio puntare? Vediamo insieme quali sono le loro caratteristiche e differenze per poter configurare il sistema di controllo più adatto al tuo impianto automatizzato.

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PLC e DCS: come funzionano

Sia i PLC che i DCS sono composti da una CPU e dei moduli di input e output. La CPU, esattamente come in un computer, è il cervello del dispositivo, l’elemento grazie al quale viene eseguito il programma installato. I moduli I/O sono invece adibiti alla ricezione e all’invio di segnali digitali e analogici, prima e dopo la processazione.

Per quanto PLC e DCS compiano azioni simili, lo fanno su due livelli di scala differenti:

  • I Programmable Logic Controller nascono come dispositivi adibiti alla risoluzione di problemi di controllo e automazione locali, di processi semplici. Gestiscono, ad esempio, la temperatura, la pressione, l’umidità in un punto dell’impianto e prendono decisioni semplici sulla base dei dati che raccolgono.
  • I DCS sono stati creati per monitorare interi impianti. Il loro scopo è organizzare il lavoro dei dispositivi che fanno controllo diretto come i PLC e verificare che tutto vada per il meglio. Raggruppano i processi in gruppi di controllo e gestiscono flussi di dati più ampi.

In un’architettura DCS quindi, troviamo diversi PLC che agiscono a un livello inferiore, a contatto con le macchine sul campo.

 

PLC: i vantaggi per l’automazione industriale

Più la tecnologia evolve, più il confine tra PLC e DCS diventa labile. Le differenze principali tra i due sono la velocità di elaborazione e la complessità dei dati che riescono a gestire. Dato che i PLC hanno programmi più semplici e sono fisicamente più vicini all’oggetto controllato, risultano molto più veloci dei DCS. D’altro canto, i DCS devono gestire una mole di dati maggiore e sono più distanti, quindi anche più lenti.

Negli anni i PLC hanno iniziato a rincorrere i DCS sul fronte della capacità di controllo, senza rinunciare alla velocità, elemento fondamentale quando si tratta di automazione industriale. Oggi esistono Programmable Logic Controller che si collegano in rete tra loro, creando di fatto un’architettura DCS senza che il Distributed Control System ci sia davvero. Questo cambiamento porta a preferire un sistema a soli PLC per la loro semplicità e velocità. Per ora, tutto ciò è possibile solo per piccoli sistemi, ma presto lo sarà anche per gli impianti più grandi.

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PLC Siemens: perché sceglierli

I PLC Siemens sono un buon esempio di Programmable Logic Controller di nuova generazione che si avvicinano sempre più al mondo e al funzionamento dei DCS.

Ad esempio, il PLC LOGO! nella sua versione 8.3 offre la possibilità di avere la connettività cloud integrata. La piattaforma mette in comunicazione e a contatto fino a 8 moduli base di LOGO! o altri controllori. Questo rende possibile il monitoraggio e il controllo di un piccolo sistema senza bisogno dell’installazione di un DCS che rallenterebbe i processi e complicherebbe il tutto.

I PLC di Siemens, oltre a essere funzionali in questo senso, sono anche espandibili con nuovi moduli in qualsiasi momento: moduli di input output per gestire più dati, moduli di alimentazione e di comunicazione. La flessibilità è una caratteristica importante nel settore, soprattutto per aziende in espansione o che evolvono i loro processi velocemente. Più un sistema è flessibile, meno si deve investire per eventuali variazioni future per controllo e automazione.

Optare per un sistema a soli PLC di nuova generazione è la scelta migliore oggi, soprattutto per i piccoli impianti. Più l’innovazione tecnologica andrà avanti, più la connettività aumenterà e anche i grandi sistemi potranno godere di maggiore velocità di monitoraggio e controllo.

Leggi anche l’articolo: Illuminazione urbana: consumi ridotti e smart city

Illuminazione urbana: consumi ridotti e smart city

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La transizione a Smart City passa attraverso nuove strategie e tecnologie di illuminazione urbana. La pandemia ci ha aiutato a premere l’acceleratore sul passaggio a modelli di città sostenibili, inclusivi e a misura d’uomo. Abbiamo toccato con mano l’importanza della tecnologia e dell’innovazione nell’unirci anche quando non lo eravamo.

Ora anche le nostre città devono seguire questa rotta. Creare una Smart City significa creare una città che mette al centro il cittadino e il pianeta: servizio e sostenibilità. La luce è il punto di partenza. Un’illuminazione inefficiente è dannosa per le persone e per l’ambiente. Le nuove strategie di Smart Lighting puntano a rivoluzionare il concetto stesso di illuminazione pubblica.

 

Illuminazione urbana: quali strategie

La luce delle città, nel 2021, va cambiata. C’è ancora tanta strada da fare ed esistono ancora diversi impianti vecchi e datati. Le strategie per attuare questo cambiamento sono poche e chiare.

Innanzitutto, il passaggio al LED. Sorgente luminosa rivoluzionaria, la tecnologia LED riduce i consumi del 40% rispetto alle tradizionali lampade a scarica e ha una vita di 100.000 ore, 90.000 in più rispetto ai classici metodi di illuminazione. I LED hanno una maggiore resa cromatica, che aumenta la qualità della visione anche nelle situazioni di scarsa visibilità.

Secondo, il controllo. La possibilità di controllare i punti luce di una città rende i consumi energetici più efficienti. In questi anni stanno nascendo sempre più piattaforme pensate per poter esercitare questo controllo, che si traduce in programmazione dei lampioni, risoluzione dei guasti e flessibilità di gestione.

Terzo, l’Internet of Things. I sistemi di Smart Lighting devono sfruttare le nuove tecnologie relative alla connettività tra oggetti. I sensori introducono nuove possibilità: ad esempio, si può pensare a una strada che si accende e spegne in base al passaggio o meno di veicoli. Oppure, un attraversamento pedonale che si illumina solo quando rileva la presenza di pedoni nei paraggi.

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Smart City: come la tecnologia migliora le città

Luce è vita, sicurezza, comunità, bellezza. La tecnologia è necessaria e utile per l’illuminazione urbana per diversi motivi:

  1. Mette in sicurezza. Gli spazi luminosi sono spazi sicuri, in cui crimini e illegalità sono scoraggiati. La luce aiuta anche pedoni, macchine, motorini e biciclette a circolare con un campo visivo più ampio, riducendo di conseguenza gli incidenti stradali.
  2. Aggrega. Illuminare una piazza, uno spazio comune è una missione importante per il vissuto della comunità. La luce crea spazi di dialogo e incontro, una vera e propria rete sociale per i cittadini.
  3. Esalta. L’illuminazione urbana oltre a un valore funzionale ne ha anche uno estetico. Progettare la luce di un punto di interesse di una città significa valorizzarlo, sia agli occhi dei residenti che a quelli dei turisti: i criteri dell’illuminazione architetturale rendono tutto ciò possibile. La percezione di vivere in un posto bello migliora la qualità della vita e la felicità delle persone.

L’introduzione di metodi di smart lighting nelle Smart City permette di avere città più sicure, unite e belle. Tutto ciò avviene anche grazie a tutti gli altri settori della città che stanno diventando smart: servizi pubblici, teleriscaldamento, pannelli solari, mobilità sostenibile, riforestazione. L’evoluzione congiunta di tutte queste dimensioni ha un impatto esponenziale sulla qualità della vita delle persone. Oggi la tecnologia che abbiamo creato ci permette di vivere meglio, dobbiamo solo tradurla in pratica.

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Smart City: declinazioni smart di illuminazione urbana

Ormai sono molte le città che hanno rivoluzionato l’illuminazione pubblica passando a un modello smart.

Milano e Torino già dal 2015 hanno installato pali della luce LED, sostituendo quelli a fluorescenza. I nuovi 130 mila punti luce hanno abbattuto i consumi del 40%. Oltre a un grande impatto economico, questa operazione ne avuto anche uno ambientale: usare meno energia significa evitare l’emissione atmosferica di tonnellate e tonnellate di CO2.

Restando in Italia, un altro esempio virtuoso è quello di Catania. Lì si è adottato, oltre al LED, anche un programma per la gestione dei punti luce della città. Questo programma permette da un lato la programmazione dei lampioni in base alle ore di luce e di buio e, dall’altro, dà la possibilità di controllarli uno a uno in caso di necessità.

La direzione dello smart lighting è questa: ecosostenibilità e connessione. Essere smart non è solo una bella espressione: significa trovare la soluzione migliore nel momento migliore, ottimizzando i consumi di energia e facendo vivere un’esperienza ricca e piacevole alle persone.

Leggi anche l’articolo: PLC o DCS: cosa è meglio per l’automazione industriale?

Dal 14/4 la filiale di VOGHERA è operativa al 100%

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Gentili clienti

Vi informiamo che dal 14 APRILE la nostra filiale di VOGHERA torna ad essere PIENAMENTE OPERATIVA, nel pieno rispetto del DPCM e dei protocolli di sicurezza previsti, in modo da poter tutelare l’incolumità nostra e di tutti i clienti, fornitori .

Siamo in costante contatto con i nostri fornitori per programmare la CONTINUITÀ OPERATIVA e garantire la MASSIMA PUNTUALITÀ nell’evasione degli ordini, con la cura e la qualità che da sempre contraddistinguono il nostro lavoro.

La situazione in continuo cambiamento, soprattutto sullo scenario europeo e internazionale, potrebbe causare il verificarsi di ritardi nelle consegne delle merci, sebbene la continuità dei servizi di delivery siano assicurati in tutto il mondo.

Pur non essendo questi ritardi dipendenti dalla nostra volontà, condivideremo tutte le informazioni in nostro possesso per tenervi CONTINUAMENTE AGGIORNATI sullo stato delle consegne.

Per ogni aggi0ornamento legato alla formazione tecnica industriale potete fare riferimento al Piano D’Azione 2020, in cui è presente tutta la documentazione video e i link ai webinar realizzati con Siemens.

Arriva il Piano d’Azione 2020 Cignoli Elettroforniture

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Gentili Clienti e Fornitori,

in relazione al Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri (DPCM) del 22-03-2020 e premesso il massimo rispetto della sicurezza e salute dei nostri collaboratori, con la presente comunichiamo che la Società:

ai sensi della lettera d) del citato DPCM continuerà ad operare, in quanto la propria attività è funzionale ad assicurare la continuità delle filiere autorizzate dal sopracitato DPCM.

Siamo consapevoli del terribile momento umano ed economico che stiamo attraversando, e comprendiamo il momento incerto che coinvolge noi tutti. Desideriamo quindi rinnovare la vicinanza della nostra Azienda e dei nostri collaboratori a tutti quelli coinvolti in prima persona, in primis al personale medico sanitario che lotta in prima linea.

VAI ALLA PAGINA DEL PIANO D’AZIONE 2020

Concretamente cosa faremo?

  • La rete commerciale, tecnicaamministrativa e’ a Vostra completa disposizione, potrete raggiungerci ai soliti indirizzi e a i  numeri  che già conoscete e che normalmente utilizzate.
  • Siamo  preparati per organizzare spedizioni presso  le vostre sedi, o sui luoghi dove ne avrete necessità.
  • Siamo al vostro fianco con i Nostri Servizi Tecnici di sviluppo progetti.
  • Supporto Software e Hardware anche in collaborazione con le Aziende con le quali sviluppiamo una efficiente rete di Impresa.
  • Cercheremo di farvi avere alcune nostre idee per la Vostra giornata a casa, probabilmente alcuni di voi, lavorano in smart working e noi desideriamo darvi alcuni consigli circa l’organizzazione della vostra giornata, anche senza uscire, infatti possiamo rimanere produttivi al meglio delle nostre capacità senza trascurare la nostra forma fisica.
  • Stiamo pensando di creare dei tutorial gratuiti basati sulle FAQ raccolte negli ultimi 36 mesi, creeremo dei video visibili dal nostro sito per chiarire argomenti su PLC, HMI, Drive, Ecc. Ecc.
  • Organizzeremo dei Webinar dedicati e realizzati in collaborazione con i nostri principali Partner.

Il primo evento on line avrà luogo il giorno 02 Aprile 2020.

Confidiamo nel buon senso di tutti per ripartire più forti di prima, per qualsiasi necessità siamo a Vostra completa disposizione.

Paolo Cignoli

Il Presidente

CIGNOLI Elettroforniture s.r.l.

5 declinazioni suggestive di luce proposte da Flos, Ingo Maurer e Kundalini

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L’illuminazione degli ambienti domestici è una questione delicatissima: assicurare il giusto comfort luminoso in ogni ambiente della casa mantenendo uno stile uniforme e memorabile non è semplice. Ecco qualche idea versatile ed efficace per illuminare ogni tipo di ambiente.

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Lampada da tavolo Bon Jour Flos

La lampada da tavolo Bon Jour Flos presenta un design minimale ed elegantissimo, che assicura una luce diffusa intorno alla fonte luminosa senza abbagliare e senza creare coni luminosi.

Per queste caratteristiche l’elemento d’arredo è perfetto per essere utilizzato in camera da letto come abat jour o in salotto come luce d’atmosfera.

Il suo design essenziale la rende adatta a ogni tipo di arredamento moderno e le diverse finiture consentono di integrarla perfettamente in qualsiasi schema di colori. La lampada da tavolo Bon Jour è fornita di un cavo di alimentazione elettrica lungo due metri ma è disponibile anche in versione cordless con batteria integrata, che consente di spostare la lampada con grande facilità in qualsiasi punto della casa.

L’intensità della luce è regolabile attraverso l’utilizzo di un dimmer che consente di variare la luminosità dell’ambiente dal 10 al 100%.

Scopri la lampada da tavolo Bon Jour Flos nel nostro e-commerce!

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Lampada da tavolo My New Flame Ingo Maurer

La lampada My New Flame crea l’illusione di una candela accesa grazie a un sistema di luci LED che riproducono l’immagine di una fiamma accesa e oscillante.

Il design di questa lampada è contemporaneo e minimale, la struttura è realizzata in circuito stampato nero, rosso o bianco. La luce è dimmerabile in maniera da soddisfare ogni esigenza di illuminazione.

Funziona sia grazie all’alimentazione elettrica via cavo sia grazie a 4 batterie AA che la trasformano in una lampada portatile.

Guarda la promozione straordinaria della lampada da tavolo My New Flame Ingo Maurer nel nostro e-commerce.

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Lampada da tavolo Bellhop Flos

Bellhop Flos è una lampada da tavolo dal design inconfondibile, che strizza l’occhio alle realizzazioni di interior design degli anni Sessanta. Formata da una base e da una cupola in PC colorato che ricorda la forma di un fungo, la lampada è dimmerabile così da assicurare una facile regolazione dell’intensità luminosa.

Alla base della struttura Bellhop presenta una batteria ricaricabile in grado di assicurare alla lampada un funzionamento continuo di 24 ore.

La lampada da tavolo Bellhop Flos è in sconto sull’e-commerce.

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Lampada da terra Sawaru Flos

La struttura di questa lampada da terra è estremamente funzionale e semplice: formata da due cilindri metallici sovrapposti, è contemporaneamente un oggetto di design e una fonte di illuminazione efficace.

L’angolazione del fascio di luce di Sawaru Flos è regolabile in tre diverse posizioni grazie a un semplicissimo sistema di incastri tra i due pezzi che compongono il corpo lampada.

È disponibile in colore nero: una tonalità elegante perfetta per essere calata in qualsiasi contesto d’arredo contemporaneo. L’intensità della luce è regolabile grazie a un dimmer, l’alimentazione è assicurata da un cavo elettrico lungo 2,5 metri.

La lampada da terra Sawaru Flos è tra i prodotti in promozione nel nostro e-commerce.

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Lampada da parete Frame Kundalini

Frame Kundalini è una lampada da parete in acciaio pressofuso che richiama, per forma e colori, gli schermi dei dispositivi elettronici che utilizziamo più di frequente (smartphone, tablet, computer). Il fascio di luce è indirizzato principalmente verso l’alto ma il corpo cavo della lampada permette alla luce di diffondersi anche verso il pavimento.

La struttura della lampada è realizzata in alluminio pressofuso ed è rifinita con una verniciatura opaca o cromata. Il suo design ultramoderno rende questo applique adatto ad ambienti arredati in stile minimal.

Scopri la promozione nel nostro negozio online per la lampada da parete Frame Kundalini.

Leggi anche l’articolo: Fontana Arte: profili di luce.

Fontana Arte: profili di luce

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Le lampade si possono declinare in forme molto diverse tra loro e quelle di FontanaArte mettono in risalto i profili di luce. Le linee che delimitano queste lampade sono solitamente morbide e seguono linee curve e aggraziate. Trasmettono un’eleganza e una classe incredibile e sono perfette come complemento d’arredo per gli ambienti che necessitano un’illuminazione più soffusa e delicata.

Il design di ogni singola lampada è perfettamente studiato per poterle immergere in una stanza senza mai alterarne l’equilibrio, anzi sembra che proprio i prodotti FontanaArte siano l’origine stessa dell’armonia.

Andiamo a scoprire le creazioni di questo brand.

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Lampada da parete Io FontanaArte

La lampada da parete Io del brand FontanaArte sembra un lembo leggero che si adagia sul muro in maniera delicata. A chi la guarda dà l’impressione di restare in sospensione tra la concretezza della parete e le leggiadria della luce. Il profilo di illuminazione che ne scaturisce è un’irradiazione proiettata in alto dal carattere quasi intimo.

Una delle caratteristiche principali di Io è la sua orientabilità che le permette di creare giochi di luce suggestivi grazie al doppio asse di rotazione: il corpo della lampada può ruotare sia a 360° gradi, sia lungo l’asse verticale proiettando così un fascio più o meno ampio e diffuso.

Il design è frutto dell’idea dello studio Claesson Koivisto Rune e la lampada ha una struttura in alluminio pressofuso. Inoltre il diffusore presenta l’interno in cromia bianca per riflettere al meglio la luce.

Non farti sfuggire l’occasione di acquistare la lampada da parete Io sul nostro e-commerce.

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Lampada da tavolo Pirellina FontanaArte

La lampada da tavolo Pirellina del marchio FontanaArte si può definire come un grattacielo in miniatura: il suo profilo disegna infatti le forme delle immense costruzioni, ma lo fa con garbo e con uno stile incredibile che ha resistito al passare del tempo.

Il design originale si deve infatti all’idea geniale di Giò Ponti che nel 1967 ha concepito Pirellina. Un’icona che richiama il famoso edificio a cui deve il nome, riconoscibile anche nella struttura in vetro curvato. Quest’ultimo è lavorato in modo tale che sembrano affacciarsi tante finestre sulla sua superficie.

La montatura è in ottone nichelato satinato.

La lampada da tavolo Pirellina si trova in offerta sull’e-commerce.

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Lampada da tavolo Uovo FontanaArte

La lampada da tavolo Uovo by FontanaArte prende la sua forma dalla natura e il suo profilo di luce racchiude in sè quella curvatura che è al contempo simmetria e asimettria. Un bilanciamento che sembra perfetto e che si inserisce perfettamente nella dimensione della casa.

Il guscio racchiude la luce che è fonte di vita, proprio come l’uovo protegge i piccoli pulcini. Questa lampada da tavolo restituisce un’illuminazione morbida, accogliente e calda. Il senso di leggerezza è dato dal materiale utilizzato per il diffusore che è in vetro soffiato bianco satinato.

Il design di deve a Ben Swildens che prende spunto da una bozza del 1972 ritrovata negli archivi del brand.

La lampada da tavolo Uovo è in promozione nell’e-commerce.

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Lampada da parete Lunaire FontanaArte

La lampada da parete Lunaire prodotta da FontanaArte è l’apoteosi del concetto di profilo di luce infatti, attraverso la modifica della posizione del riflettore, ricrea lo stupefacente evento dell’eclissi. Un disco luminoso che immette nell’ambiente una luce tenue da osservare e da seguire con lo sguardo per carpire cosa si cela in quell’aura misteriosa.

L’applique è costituita da due dischi: quando quello di dimensioni minori viene chiuso, ossia spostato verso la parete, la luce si diffonde da dietro andando a oscurare il centro.

Il design si deve a Ferreòl Babin che ha concepito anche un meccanismo di facile utilizzo per alternarne le modalità di illuminazione. Basta azionare il perno posto sulla parte frontale.

La struttura della lampada è in alluminio.

La lampada da parete Lunaire è in offerta sull’e-commerce.

Leggi anche l’articolo: Il design stupefacente delle lampade Karman.

Il design stupefacente delle lampade Karman

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Le lampade Karman sono dei pezzi unici in fatto di design: riescono a creare uno stupore sempre nuovo in chi le osserva, soprendendo e a volte spiazzando. Questo è probabilmente dovuto al loro saper miscelare sapientemente elementi creativi con elementi tradizionali, rivisitando le forme in maniera inedita.

L’operazione tende ad unire l’estetica piacevole alla funzione principale di simili complementi d’arredo: l’illuminazione funzionale. Questa può essere calata in diversi ambienti, sia outdoor che indoor, per renderli accoglienti.

La linea del brand Karman comprende lampade da tavolo e lampade da terra – piantane. Scopriamo insieme alcuni dei design più incredibili creati dall’originale verve di questo marchio.

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Lampada da tavolo Amarcord Karman

La lampada da tavolo Amarcord Karman è un tributo all’artigianalità del passato e, precisamente, alla sinuosità delle lampade ad olio. Il caratteristico vetro mantiene le sue linee anche in questa versione attualizzata.

La superficie trasparente viene solamente trattata con un’opacizzazione per evitare che dia fastidio agli occhi: questa accortezza tecnica rende l’illuminazione morbida.

La base di Amarcord è un cubo in cemento bianco che crea un contrasto unico tra la sua solidità e il carattere etereo della parte superiore.

Il design è frutto dell’idea di Matteo Ugolini che genera un equilibrio perfetto unendo la leggerezza del vetro alla concretezza delle linee rigide della base.

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Lampada da tavolo Bacco Karman

La lampada da tavolo Bacco del brand Karman prende spunto dalla quotidianità, conferendo ad un oggetto comune una raffinatezza incredibile.

In questo caso infatti, il designer Matteo Ugolini, dona alla bottiglia di vino una vita nuova, trasformandola in un elemento di design davvero stiloso.

Il nome Bacco si deve non solo alla scelta della forma, ma anche al fatto che la lampada è perfetta per essere posizionata al centro di un tavolo in un momento conviviale, oppure magari durante una cena romantica: la luce soffusa che emette crea un’atmosfera inebriante.

La fonte di luce di Bacco è a LED ed è alimentata da batterie ricaricabili: ciò permette di avere un’autonomia di ben sei ore.

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Lampada da terra – piantana Tobia Karman

La lampada da terra – piantana Tobia realizzata da Karman è unica nel suo genere e riesce in un’operazione a dir poco ardita: trasformare un attrezzo di lavoro in un elemento di illuminazione.

In questo caso l’intuizione del designer Matteo Ugolini prende spunto dal mondo dell’agricoltura, rappresentandolo attraverso alcuni strumenti tipici quali la pala, il rastrello e il forcone.

Ognuno di essi viene ridestinato e avviato verso una nuova esistenza: in fondo ripredendo il concetto stesso alla base dell’agricoltura, dove si lavora la terra proprio per far nascere semi e piante.

Tobia ha il corpo principale in tecnopolimero bianco ed è dotata di un supporto con struttura in acciaio che la sorregge.

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Lampada da terra – piantana Gervaso Karman

La lampada da terra – piantana Gervaso del marchio di illuminazione Karman segue in parte la filosofia della ridestinazione degli oggetti, aggiungendo però nuove caratteristiche tecnologiche. Partendo infatti da qualcosa di comune come un vaso, la mente di Matteo Ugolini ha pensato di dotarlo di luci per renderlo ancora più utile.

Di conseguenza l’oggetto acquisisce la doppia valenza di contenitore per proteggere e far crescere la pianta al suo interno, e di lampada per segnare i sentieri del giardino. Le luci circolari a LED sembrano quasi alimentate proprio dalla forza vitale della pianta.

Il materiale impiegato per realizzare Gervaso è il cemento sulla cui superficie compaiono delle decorazioni.

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Leggi anche l’articolo: Le lampade artigianali Catellani e Smith.

Le lampade artigianali Catellani e Smith

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Ci sono ancora alcune aziende che danno la giusta importanza all’idea e questo si nota soprattutto nelle lampade artigianali Catellani e Smith. Troppo spesso avviene che il processo produttivo imponga dei dettami ai designer, snaturandone in piccola misura o stravolgendone completamente le intuizioni.

La mission del brand fondato da Enzo Catellani e Logan Smith è un motto puro, senza compromessi, un pò come la luce stessa: “La luce la fa la lampadina. Noi facciamo la lampada che dà forma a quella luce. Costruiamo con le mani. Così ogni lampada è quella lampada. Abbiamo tutta la luce che serve per vincere il buio.”

Il saper fare delle mani ha un sapore antico, eppure i prodotti del marchio riescono sempre ad essere ben calati nella dimensione contemporanea. Andiamo quindi a vedere le lampade artigianali Catellani e Smith.

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Lampada da terra – piantana Fil de Fer Catellani e Smith

La lampada da terra – piantana Fil de Fer Catellani e Smith è una gioia per gli occhi: ha la forma familiare di un gomitolo dove il filo di alluminio sostituisce idealmente quello in tessuto. Una sfera di luce che, una volta accesa, mette allegria rendendo calda e accogliente ogni stanza.

La piantana sembra invitarci a giocare con lei e con la luce che proietta in maniera sincera, un pò come quando eravamo bambini e ci divertivamo a mettere le luci e le palline sull’albero di Natale.

La mano artigianale si vede nella tecnica di intreccio del filo di alluminio per costruire linee che fluttuano tra pieni e vuoti: questi poi vengono magicamente irradiati negli ambienti grazie alle lampadine a LED.

La lampada da terra Fil de Fer è in offerta nel nostro e-commerce.

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Lampada da parete – applique Stchu Moon Catellani e Smith

La lampada da parete – applique Stchu Moon Catellani e Smith sembra quasi di provenienza extra-terrestre: averla in casa è molto suggestivo perchè sembra di possedere uno spicchio del satellite che ruota intorno alla Terra.

La superficie interna dell’applique è lavorata in modo tale che i rilievi e la superficie irregolare riflettano la luce in una maniera assolutamente inedita. Ogni volta che si accende la si contempla con una certa meraviglia sempre nuova.

L’alluminio è quindi trattato con sapienza per esaltare le potenzialità di illuminazione e l’estetica.

La lampada da parete Stchu Moon è a prezzo scontato nell’e-commerce.

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Lampada da terra – Piantana Wa Wa Catellani e Smith

La lampada da terra – piantana Wa Wa Catellani e Smith ci induce a guardarla così com’è spoglia, come a rivelarci che la vera protagonista resta sempre la luce. Eppure ogni elemento, anche il più piccolo di essa, è studiato nei minimi dettagli: particolari che fanno la differenza anche su una struttura filiforme.

Equilibri che si trovano solo con la passione insita nel creare un oggetto da un parte di un artigiano, perchè alla fine costui vi trasferisce una parte di quel sentimento che rimane impressa nel prodotto.

La piantana ha questo nome perchè una signora orientale, vedendola esposta a Francoforte ha esclamato “Wa, Wa” la cui traduzione è “perfetto, perfetto”.

La lampada da terra Wa Wa è acquistabile online nell’e-commerce.

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Lampada da tavolo Herem Catellani e Smith

La lampada da tavolo Herem Catellani e Smith sembra un oggetto fuori dal tempo, quasi come i rettili: guardandoli sembra di tornare immediatamente alla preistoria e infatti li associamo ai dinosauri ancora oggi.

La caratteristica principale di Herem è insita nel suo ricordare un cobra sia per il suo andamento sinuoso e flessibile, sia per la sua testa: una piastra ovale che contiene la luce. Il sapore artigianale qui è dato dalla lavorazione dell’ottone naturale che lascia le tipiche striature.

Questa favolosa creazione è dotata di luce LED con tecnologia touch-less dimmer.

La lampada da tavolo Herem è in promozione sull’e-commerce.

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